Quinto volume della collana Edizione Europea delle Fonti per l’Araldica e la Genealogia conservate in Collezioni Private (dopo gli stemmari Fiorentino, Bolognese e Veneziano ed il Priorista Fiorentino Orsini De Marzo), questo stemmario napoletano risale al XVII secolo, ma si ha motivo di ritenerlo copia posteriore derivata da uno o più codici più antichi di qualche secolo: esso infatti raffigura gli stemmi di casate già da tempo estinte, mentre vi mancano quelli di famiglie di più recenti fortune o immigrazione. L’originale si compone di 180 tavole a colori ed oltre 500 sono le armi gentilizie di famiglie napoletane e regnicole, raffigurate quattro per ciascuna pagina e sovente in più varianti brisate, secondo una consuetudine che tradisce ascendenze francesi, riferibili ai tempi delle dominazioni normanna ed angioina; accanto a casati fiorenti ed estinti del Regno sono però presenti anche, secondo l’uso comune, gli stemmi di diverse famiglie signorili (Alidosi, Appiani, Bentivoglio, Del Carretto, Castracani, Correggio, Este, Gonzaga, Malatesta, Manfredi, Medici, Montefeltro, Ordelaffi, Pepoli, Riario, Saluzzo, Terzi, Della Torre, Varano, Visconti) e feudali (conti di Ceccano, Fieschi, Guidi) italiane (ma anche francesi: Foix, Lusignan, Sabran), di condottieri (Carmagnola, Collalto, Colleoni, conti di Cunio e Barbiano, Piccinino, Trivulzio) ed anche di poeti (Ariosto, Dante, Petrarca, Pontano). Seguono gli stemmi, più o meno reali, delle potenze dell’epoca: oltre a quelli europei più consueti, si va da quello del Principe di Etiopia a quello del Regno del Cataio! Di grandi dimensioni e di vero pregio artistico sono poi le armi dei Sovrani che si succedettero sul trono napoletano, e così dei Vicere’: non ultima importanza, oltre a quella documentaria, di questo prezioso stemmario, è infatti la maestria artistica con cui tutte le armi gentilizie sono disegnate e dipinte a tempera, secondo il più curato e raffinato stile araldico. Introduzione a cura di Niccolo’ Orsini De Marzo (lingua italiana), blasonature e Index armorum di Michel Popoff (lingua francese).